“Che gli Onorevoli Giachetti e Calenda possano proporre alla loro assemblea nazionale un ordine del giorno con il quale chiedono al PD di ‘non sostenere la ricandidatura a Governatore regionale di Michele Emiliano’ è un loro diritto, tuttavia, pur non volendo entrare nel merito delle vicende di un partito nel quale non milito, a me sembra questa iniziativa alquanto inopportuna per il semplice fatto che non considera che Michele Emiliano non è stato eletto dal PD, bensì da una coalizione di partiti e movimenti che si sono ritrovati su un programma condiviso allorquando ha deciso di candidarsi a Governatore.
È quanto ha dichiarato il Consigliere regionale Mario Romano, esponente del movimento politico ‘Voce Popolare’, il quale ritiene l’iniziativa degli Onorevoli Giachetti e Calenda irrispettosa nel merito e nel metodo nei confronti delle forze politiche e movimenti che hanno contribuito alla elezione a Governatore di Michele Emiliano.
“Se il PD nel 2015 fosse stato autosufficiente e avesse avuto la forza per eleggere da solo Michele Emiliano a Governatore della Puglia, oggi avrebbe avuto tutto il diritto di sconfessarlo, ma dal momento che il PD, oggi come ieri, non ha i numeri e ha bisogno di costruire alleanze per tentare di guidare con un proprio esponente la Regione Puglia, dovrebbe abbandonare la sua cultura di primi della classe e sedersi intorno ad un tavolo con tutti i soggetti politici che si riconoscono nell’area di centrosinistra, per comprendere se ci sono ancora le condizioni per poter continuare a stare insieme.
Dal momento che Michele Emiliano non è iscritto al PD e che da tempo ha dichiarato la sua disponibilità a sottoporsi al voto delle primarie, trovo singolare che una parte del PD nazionale lo voglia ‘sopprimere’ e addirittura dettare le condizioni come se fosse sua la prerogativa di scegliere il candidato a governatore.
Orbene, non spetta a me indicare percorsi, ma ritengo che il discorso delle primarie, senza che queste siano demonizzate, possa restituire la serenità necessaria per affrontare i mesi che ci attendono prima del voto, avendo tutti la consapevolezza che solo sua maestà il popolo potrà decidere quale dovrà essere il candidato governatore”.
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