Ogni tanto pizzicano qualcuno che ha evaso le tasse illegalmente e non tutti i giornali pubblicano le notizie perchè non ci crede nessuno, anzi in verità abbiamo chiesto a qualche esperto che ci ha rivelato che se per esempio viene rilevata una evasione di un milione di euro e fanno suonare per questo le campane, alla fine del procedimento giudiziario quel milione o svanisce perchè magari il presunto evasore vince il contenzioso con l’Agenzia delle Entrate i nella migliore ipotesi, il fisco dopo anni, riesce a recuperare ben poco. Credo proprio che oltre a sbandierare ai quattro venti i soliti proclami, nella realtà non c’è assolutamente volontà di reprimere l’evasione, tanto ci sono le entrate certe di stipendiati sempre in dominuizione e di pensionati la cui cinghia è già piena di buchi. Sono saltati i controlli e le Istituzioni si accontentano di elevare verbali per qualche scontrino fiscale. Negli Stati Uniti gli evasori vanno in Galera, in Italia i miliardi li hanno già portati all’estero nei paradisi fiscali e continuano a prenderci in giro. Occorrono provvedimenti legislativi urgenti contro i ladri, gli sperperatori di denaro pubblico, contro il proliferare di carrozzoni inutili sanguisughe delle economie locali, occorre serietà d’intenti. Ricordo, giusto per la cronaca che il 3 giugno 1996, pochi giorno dopo essere stato eletto alla Camera dei Deputati, presentai una proposta di legge che proponeva la istituzione di una commissione parlamentare di indirizzo e di controllo contro il fenomeno della evasione fiscale. Quella mia proposta sottoscritta anche dagli onorevoli Gustavo Selva,Prof.Luigi Colonna, Antonio Lorusso, Antonio Rizzo, è rimasta lì imboscata senza essere mai stata approvata, nè discussa. Combattere l’evasione fiscale si può solo se c’è la volontà di farlo, ma sino ad oggi non solo non si è fatto nulla, ma hanno creato i presupposti perchè i deputati non hanno più autonomia perchè non vengono eletti, ma nominati, quindi succubi di chi li candida.
Lucio Marengo