I giochi come i gratta e vinci e le lotterie, negli anni scorsi sono stati quasi regalati a gruppi finanziari esteri e nazionali. Adesso pare si siano resi conto che i soldi ci sono sempre stati, ma sono stati gestiti da altri.
Negli anni che vanno dal 1995 al 2000, grazie soprattutto al supporto della grande esperienza dell’ex direttore dei Monopoli dello Stato, si prese atto della montagna di soldi che settimanalmente entravano nelle case dello Stato e gestiti direttamente dal nostro monopolio attraverso la collaborazione delle Intendenze di Finanza e delle ricevitorie del lotto portatrici di denaro contante nelle casse dell’erario.
Negli archivi della Camera dei Deputati dovrebbero esserci ancora le centinaia di interrogazioni dirette al Ministro delle Finanze, nelle quali si faceva notare quante possibilità c’erano e ci sono ancora di dare ossigeno ad una finanza che piange.
Bisogna esserci stati per sapere. Ed il presidente della VI commissione finanze Giorgio Benvenuto certamente sapeva. Dai giochi e dalle lotterie si può salvare il Paese, ragione per cui le prossime gare di appalto potrebbero risultare determinante per scelte di risanamento finanziario.