Home » Addio Cristina Parodi, il lutto è devastante: “Non ci sei più” | Soltanto lacrime per lei

Addio Cristina Parodi, il lutto è devastante: “Non ci sei più” | Soltanto lacrime per lei

Cristina Parodi
Cristina Parodi (immagine Raiplay) – metropolinotizie.it

Cristina Parodi, la tragedia non ammette commenti, l’attenzione mediatica alle stelle per la notizia del violento dramma. 

Cristina Parodi non è la sola ad accendere i riflettori già ben puntati sulla tragedia che ha sconvolto l’Italia negli ultimi giorni.

Si tratta dell’omicidio, o, meglio, del femminicidio, di Giulia Tramontano.

Molti, descrivendo questo gesto efferato, ricordano immediatamente come Giulia, la vittima, fosse incinta di 7 mesi, si presume, del figlio dell’assassino. Il dato è di certo rilevante per chi si occupa di cronaca, ma è bene ricordare che l’aggravante non deve superare la notizia del reato stesso.

In un paese in cui sono cresciuti in modo allarmante i numeri di femminicidi, Parodi pubblica un post commentando l’accaduto e chiedendosi come sia possibile diventare assassini: eppure è ciò che è diventato il compagno di Giulia, uccidendola a coltellate.

Il post di Cristina svela anche i dettagli

“Giulia aveva 29 anni e una pancia di 7 mesi”, inizia così la descrizione del post di Parodi, “Aspettava il figlio di un uomo ( che non merita nemmeno di essere chiamato così)“, sottolinea Parodi tra parentesi. Ciò che dobbiamo ricordare, però, nonostante l’assurdità e l’efferatezza del comportamento, è che Alessandro Impagnatiello, l’assassino, è proprio un uomo, e così deve essere chiamato.

Sovente, infatti, accade che gli assassini, e spesso chi uccide le donne, siano considerati dei disumani squilibrati; invece è necessario chiamarli uomini, e mantenere così il principio di realtà che permette di lottare contro questa tendenza. Alessandro era “già padre di un bimbo , che l’aveva tradita per stare con un’altra ragazza che aveva messo incinta e fatto abortire”, e più avanti Parodi scrive: “Secondo voi si può chiamare uomo?”, la risposta è sì.

Giulia Tramontano e Alessandro Impagnatiello
Giulia Tramontano e Alessandro Impagnatiello (immagine post Instagram) – metropolinotizie.it

Le cose col loro nome

“Solo lacrime per questi femminicidi senza fine”, scrive Cristina Parodi, dicendo di non avere risposte riguardo ai motivi che spingono a questo tipo di delitti.

“E perché le donne per amore non riescono a capire il pericolo e a salvarsi?” si chiede la conduttrice. La domanda colpisce, fra le numerose affermazioni e prese di distanza dal gesto: è inquietante vedere attribuita parte della responsabilità proprio alle vittime, alle donne, tacciate di “non capire” e non “salvarsi”, come se fosse una colpa. Apprezziamo il tentativo di riflessione di Parodi, con l’augurio che il mondo mediatico faccia dei passi avanti per comprendere come parlare di un argomento centrale come la violenza sulle donne.