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Naspi 2024: attenzione a questo dettaglio | Perdi subito il diritto all’assegno

Naspi 2024, causa di decadenza
Delle persone in fila per un colloquio (Immagine di repertorio – Fonte Adobe Stock) – metropolinotizie.it

Una recente ordinanza della Cassazione ha ribadito un’importante causa di decadenza dalla Naspi: qual è e cosa fare al riguardo.

Nel complesso panorama delle prestazioni di sostegno al reddito, la NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è un’indennità economica erogata dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) ai lavoratori che si trovano in una situazione di disoccupazione involontaria

La NASpI, quindi, rappresenta un’importante rete di sicurezza per i lavoratori in cerca di occupazione. Tuttavia, recenti sviluppi giuridici hanno messo in luce un dettaglio cruciale che potrebbe sfuggire a molti beneficiari e che comporta l’immediata perdita del diritto a ricevere questa indennità.

La Corte di Cassazione, infatti, con la recente ordinanza n. 11543 del 30 aprile 2024, ha ribadito un’importante causa di decadenza dalla Naspi: ecco qual è e cosa fare al riguardo.

NASpI e lavoro autonomo: quando c’è la decadenza

La Corte di Cassazione, con la recente ordinanza n. 11543 del 30 aprile 2024, ha ribadito un’importante causa di decadenza dalla Naspi: l’omessa comunicazione all’INPS di un’attività lavorativa autonoma svolta contemporaneamente alla fruizione del sussidio di disoccupazione.

Secondo l’art. 11 comma 1, lettera c), del decreto legislativo n. 22 del 2015, il lavoratore decade dalla Naspi se “Inizia un’attività lavorativa autonoma o di impresa individuale senza comunicare all’INPS entro un mese dall’inizio dell’attività, dichiarando il reddito annuo presunto”. La comunicazione deve essere fatta tramite il modello Naspi-Com entro 30 giorni dalla domanda di Naspi.

Naspi 2024, causa di decadenza
Due persone che fanno i conti (Immagine di repertorio – Fonte Adobe Stock) – metropolinotizie.it

NASpI: come evitare la decadenza

La Cassazione ha quindi chiarito che la decadenza opera anche se l’attività autonoma è stata avviata prima della domanda di Naspi. In particolare, il lavoratore che non informa l’INPS della contemporaneità tra Naspi e attività autonoma perde il diritto al sussidio, indipendentemente da quando è iniziata l’attività. Per evitare di perdere la Naspi a causa di un’attività autonoma, è quindi fondamentale:

  • Comunicare all’INPS l’avvio di un’attività autonoma entro 30 giorni, utilizzando il modello Naspi-Com;
  • Dichiarare il reddito annuo presunto derivante dall’attività autonoma.

La recente ordinanza della Cassazione chiarisce che la Naspi può essere revocata se il lavoratore non informa l’INPS di un’attività autonoma svolta contemporaneamente al sussidio, anche se l’attività è stata avviata prima della domanda di Naspi. È quindi fondamentale per i beneficiari della Naspi prestare attenzione a questo importante dettaglio e comunicare tempestivamente all’INPS qualsiasi variazione della propria situazione lavorativa.